Imperium by Robert Harris

Imperium by Robert Harris

autore:Robert Harris [Harris, Robert]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:45:08+00:00


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X

Vi propongo, a questo punto, di riprendere il mio racconto partendo da un periodo successivo di oltre due anni rispetto a quello in cui si è interrotto l’ultimo rotolo: un taglio, temo, che molto dice riguardo alla natura umana. Infatti se mi chiedeste:

“Perché, Tirone, salti una fase così lunga della vita di Cicerone?”, sarei obbligato a rispondervi: “Perché, caro amico, quelli furono anni felici, e pochi argomenti sono più noiosi da leggere della felicità”.

L’anno da edile del senatore si rivelò pieno di successi. La sua principale incombenza era quella di assicurare a Roma gli approvvigionamenti di granaglie a prezzo contenuto e in questo lo aiutò moltissimo la vittoria nel processo a Verre. Per dimostrargli la loro riconoscenza, infatti, gli agricoltori e i mercanti di granaglie siciliani non solo tennero i prezzi bassi ma in una circostanza, addirittura, gli regalarono l’intero carico di una nave. Cicerone fu poi così abile da assicurarsi che altri potessero trarre beneficio da questa liberalità. Dal suo ufficio di edile nel Tempio di Cerere ordinò che il carico fosse distribuito tra il centinaio di notabili che erano in pratica i veri amministratori di Roma, e molti di loro gliene furono così grati da diventare suoi clienti. Nei mesi seguenti con il loro aiuto riuscì a mettere in piedi una macchina elettorale senza pari (Quinto si vantava di poter mandare in piazza duecento persone nel giro di un’ora), e tutto ciò che accadeva a Roma giungeva subito alle orecchie di Cicerone e del fratello. Se, per esempio, dei costruttori o un negoziante avevano bisogno di una particolare licenza o di una fornitura d’acqua oppure, ancora, si dicevano preoccupati per le condizioni in cui era ridotto un tempio, prima o poi di questi problemi venivano informati i due fratelli. E fu proprio questa meticolosa attenzione per i particolari più banali, unita alla sua eccelsa abilità oratoria a fare di Cicerone un politico di primissimo piano. Organizzò anche dei buoni giochi, o meglio fu Quinto a organizzarli a nome suo. E quando, al culmine della Festa di Cerere, all’interno del Circo Massimo vennero secondo la tradizione liberate delle volpi, ciascuna delle quali aveva legata sul dorso una torcia accesa, la folla di duecentomila spettatori si alzò in piedi ad applaudire rivolta al suo palco.

«Il fatto che tanta gente possa trarre godimento da uno spettacolo così rivoltante fa quasi dubitare delle fondamenta stesse del potere attribuito al popolo romano» mi disse Cicerone quella sera mentre tornavamo a casa. Ma ciò nonostante gli faceva piacere che ora le masse lo considerassero una persona in gamba e lo chiamassero “lo Studioso” e “il Greco”.

Le cose gli andarono bene anche nella professione legale.

Ortensio, al termine del suo anno da console trascorso senza particolari problemi o contrarietà, cominciò a fermarsi sempre più a lungo nella villa sul Golfo di Napoli, godendosi le sue anguille ingioiellate e i suoi alberi innaffiati di vino, e lasciò quindi 123

che Cicerone assumesse di fatto il controllo assoluto dei tribunali romani. Doni e lasciti di clienti riconoscenti presero così



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